Restaurare un divano d’epoca a Genova

Come è iniziato il progetto

Qualche mese fa abbiamo incontrato in bottega un cliente che desiderava restaurare integralmente di un divanetto d’epoca a due posti. Si trattava, in particolare, di un divano Luigi XVI che versava ormai in pessime condizioni.

Cenni storici

Lo stile Luis XVI si afferma alla fine del XVIII secolo in Francia, tra il 1770 e il 1792, e trova corrispondenza in Italia con lo stile Neoclassico (1775-1995).

Questo stile è fortemente influenzato dalle scoperte archeologiche dell’epoca, in particolare quelle di Ercolano e Pompei. Il rinnovato interesse per la cultura classica si riflette nello stile di creazione dei mobili con una ricerca di forme più semplici, un ritorno alla linea dritta e alla simmetria.

Più semplice e sobrio rispetto agli stili che lo precedono, come il Luis XV o il Rococò, il Neoclassicismo italiano è caratterizzato dall’utilizzo di legni esotici come il mogano e l’ebano per i mobili e dall’utilizzo di legni classici come noce e faggio per le sedute. Le tecniche di produzione moderne permettono la costruzione delle iconiche gambe dritte, a forma piramidale o conica. Anche le decorazioni nello stile Neoclassico e Luis XVI sono caratterizzate da una maggiore sobrietà, presentando greche, ghirlande, festoni, fogliette piccole o palmette.

Il pezzo

Il protagonista di questo progetto di restauro, realizzato nella nostra bottega di Genova, presenta dunque tutte le caratteristiche dello stile e del periodo Neoclassico descritte in precedenza. Osservando gli intarsi sulle gambe coniche è verosimile stabilire che provenga dalla Lombardia e datarlo tra la fine del XVII e l’inizio del XIX secolo.

Il restauro del fusto

Il divano è entrato nel nostro laboratorio in condizioni critiche: completamente scollato nelle parti in legno, invaso dai tarli e soprattutto molto sporco, probabilmente perché prima di essere collocato in una cantina era stato per lungo tempo vicino ad un caminetto che aveva causato il deposito di numerosi strati di fuliggine.

Abbiamo iniziato il restauro come di consueto sbottendo” il divano, rimuovendo quindi fodera e imbottitura prestando la massima attenzione a non rovinare la finitura dorata del legno.

Una volta rimossa interamente l’imbottitura abbiamo iniziato a scollare uno ad uno i pezzi che componevano il fusto, scoprendo che il trave centrale della seduta si era spezzato a causa dei tarli.

Si è deciso quindi di effettuare l’infiltrazione di un apposito prodotto antitarlo e riporre i pezzi in un sacco per 48H per completare il trattamento.

Successivamente abbiamo iniziato la fase di pulizia della struttura con alcool al 99% applicato con cottonfioc e l’ausilio di uno spazzolino da denti, utilizzato con la massima cautela ed attenzione. Il risultato della pulizia è stato sorprendente e l’oro della finitura è tornato a brillare.

Completata la pulizia il fusto è stato nuovamente assemblato attraverso un processo di incollaggio con colla animale reversibile, come richiede ogni restauro di antiquariato.

Finalmente abbiamo potuto ammirare il fusto completamente rinnovato, senza tarli e pulito dagli strati di fuliggine e polvere.

Prima di passare alla fase di imbottitura abbiamo ritoccato con una vernice metallica a base di acqua le parti spellate della finitura , non esattamente un lavoro da restauratori , tuttavia il risultato è stato di ottimo impatto e questo tipo di lavorazione ci ha permesso di mantenere un prezzo accessibile al cliente.

L’imbottitura

Una volta ultimata la fase di restauro del legno siamo dunque passati all’imbottitura del divano: abbiamo tirato nuove cinghie in juta, pulito e riposizionato le molle originali ancora in buono stato e infine steso sulle molle una tela in juta con la funzione di separare le molle dal crine e completando così la base della nuova imbottitura.

Nella fase successiva abbiamo steso accuratamente il crine: da Pittaluga utilizziamo quasi esclusivamente crine vegetale cardato, che una volta posizionato viene racchiuso in un ulteriore strato di tela juta per fissarlo alla base della seduta. Il ripiegamento dell’ultimo strato di tela juta richiede molta pazienza e precisione, per assicurarsi che il bordo della seduta sia uniforme e resistente.

La parte superiore della seduta è stata completata con un ulteriore strato di crine e ovatta di cotone che serve a sagomare ma, soprattutto, a rendere confortevole la seduta stessa. Questo ultimo strato viene poi coperto e racchiuso in una fodera di cotone e fibra sintetica che permette al tessuto di “scivolare”, donando inoltre morbidezza alla seduta.

La fodera

Insieme al Cliente abbiamo effettuato una lunga ricerca tra le nostre proposte per trovare la stoffa giusta per questo pezzo d’epoca Luis XVI .

Volevamo allontanarci dai tessuti che la tradizione impone per questo tipo di sedute che in origine venivano foderati con tessuti in pura seta dai motivi floreali, generalmente sui toni dell’azzurro o del verde pallido.

Pezzi di antiquariato come questo divano sono senza tempo e possono trovare sicuramente spazio in arredamenti classici ma non solo: foderati con la giusta stoffa possono donare un tocco unico anche ad ambienti moderni.

Abbiamo dunque optato per una stoffa che fosse abbastanza importante da reggere il divano su cui veniva posata ma che si integrasse allo stesso tempo a un ambiente dal gusto più contemporaneo.

Il tessuto che abbiamo scelto è il favoloso velluto operato Donwell della collezione Mansfield Park di Osborne&Little, un design che raffigura foglie di felce e alloro in velluto di cotone opaco su un fondo lucido a contrasto con effetto rafia.

Il motivo floreale del tessuto è piuttosto classico ma il contrasto tra l’opaco del velluto e il lucido del fondo lo rendono decisamente moderno.

Collocazione nell’arredo

Quando pensiamo alla collocazione del di questo pezzo bisogna considerare che siamo davanti ad un complemento unico dal carattere forte, un divanetto di antiquariato, con una struttura dorata e foderato con un tessuto moderno dal colore blu scuro intenso.

Naturalmente un pezzo di questo tipo per sua natura non è adatto a tutti gli ambienti della casa; si tratta infatti di un divano dal forte valore estetico ma senza caratteristiche di comodità.

A nostro avviso la collocazione ideale per un pezzo come questo è la camera da letto, scegliendo di posizionare il divano ai piedi del letto stesso o contro una parete libera.

In alterativa, è sicuramente perfetto per arredare un ingresso o un disimpegno.

A prescindere dell’ambiente in cui viene inserito, questo divano si presta comunque, come già evidenziato, ad ambienti che combinano arredi classici e moderni sebbene sempre caratterizzati da ristrutturazioni dal gusto contemporaneo. Si parla di un elemento che richiede intorno a sé colori ed elementi sobri, trattandosi indubbiamente di un catalizzatore di attenzione dal carattere importante.

Tutte queste caratteristiche compaiono senza dubbio nell’appartamento del nostro Cliente e, più in generale, in molte delle splendide case di Genova. La nostra città, infatti, vanta numerose palazzi antichi, nobiliari o popolari, spesso ristrutturati con progetti dal gusto moderno e contemporaneo. In conclusione, è frequente scoprire in città appartamenti che coniugano soffitti affrescati, stucchi o mattoni e travi a vista, con cementine su pareti in resina , parquet chiari, illuminazione ed arredi di ultima generazione.

Pittaluga snc
Piazza del Monastero 10r, Genova

010 645 74 56
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